Salutare. Sì, ma quando, come?
Il termine saluto ha origini antiche e deriva dal latino salus, che significava salvezza, salute. E’ quindi una formula benaugurale con cui aprire un incontro o una conversazione.
Ma quando si saluta o si dovrebbe salutare?
Il galateo consiglia di farlo il più possibile e nel dubbio, meglio un saluto in più che uno in meno. Si salutano sempre le persone che si conoscono, quando si incontrano; si salutano gli impiegati, i commessi ed il personale di servizio quando si entra in un ufficio pubblico, un negozio, un bar e un ristorante, alla cassa di un supermercato o dei centri commerciali. Anche lungo i sentieri di montagna è gradito che gli escursionisti si porgano un saluto e salutiamo anche i vicini di ombrellone al nostro arrivo in spiaggia.
Non si saluta invece a teatro e al cinema, è un’eccezione per evitare di disturbare lo spettacolo, ma è educazione porgere anche solo un sorriso alla persona vicino alla quale prenderemo posto, è poi consigliabile aspettare l’intervallo ed uscire nel foyer per salutare e chiacchierare con amici eventualmente incontrati.
Eleganza, discrezione e stile sono fondamentali anche nel saluto: non si urla il nome della persona che si desidera salutare se si trova dalla parte opposta della piazza, non ci si sbraccia disperatamente per attirare l’attenzione in un luogo affollato e divieto assoluto ai fischi. I fischi mai!
Il saluto andrebbe posto accompagnato da una espressione ed un tono di voce cordiale, cercando lo sguardo della persona che si sta salutando. Può essere accompagnato da una stretta di mano, da un cenno del capo o da un bacio sulle guance tra due persone di sesso opposto o tra due donne.
E che si dice? Le formule di saluto variano in base agli orari della giornata e dal grado di confidenza tra le persone.
Buongiorno si usa al mattino fino alle prime ore del pomeriggio. Un saluto appropriato per situazioni formali, ma contrariamente a quanto talvolta si pensa, perfetto anche in situazioni informali, se pronunciato con un bel sorriso ed un tono vivace con il suo significato letterale “ti auguro che sia una buona giornata°.
Dopo le prime ore del pomeriggio il saluto corretto è buon pomeriggio, purtroppo viene utilizzato da poche persone.
Buonasera si utilizza dopo l’imbrunire e per tutta la serata, buonanotte si utilizza solo in tarda serata, accomiatandosi prima di coricarsi adatto a circostanza informali.
Ciao è invece un saluto decisamente informale, usato solo con persone con cui si ha confidenza e con cui ci si dà del tu.
Ed infine il tanto usato, quanto inopportuno, salve che viene utilizzato sovente nelle situazioni di dubbio quando non si sa bene se rivolgersi utilizzando il tu o del lei, deriva dal latino “stai bene”, ma veniva utilizzato nell’antichità come ultimo saluto alle salme “stai bene nell’aldilà”. Non è quindi da considerarsi molto educato … meglio scegliere una posizione e salutare di conseguenza.
Ultimamente alcuni utilizzano il vocabolo saluti che trova certamente radice nella formula spesso utilizzata in posta elettronica. Ecco … può andare giusto bene in questa veste, la email. E’ freddo, impersonale e decisamente scostante, il consiglio è di non utilizzarlo (personalmente nemmeno per iscritto e sotto tortura …)
I signori uomini infine, non dimentichino che nel salutare si debbono levare cappello e guanti, anche se il clima è inclemente e le temperature siberiane, mentre alle signore è concesso non farlo.