Decalogo di ciò che non andrebbe mai pronunciato
Non penserete che siano solamente dieci le cose da non dire e da non fare …
Ma iniziamo da queste. Evitiamo di dire:
1. “Cento di questi giorni” ad un compleanno. Sforziamoci ad augurare qualche cosa di meno banale e superficiale
2. “Non dovevi disturbarti” a colui che ci offre un regalo. Bisogna saper ringraziare con garbo. Pensate che nelle antiche rappresentazioni le tre Grazie stavano a rappresentare l’arte di donare, ricevere, ringraziare
3. Usare parole alla moda: cioè senza motivo; attimino come se il minuto temporale potesse essere spezzettato; gestire anche a sproposito; nella misura in cui senza indicare quale; al limite in continuazione … e via dicendo. Ormai ogni epoca, ogni mese, ogni giorno, ha le sue mode che poi invecchiano subito. Evitarle, distingue sempre.
4. “Okkei” invece di un’affermazione che ci appartiene come sì, ho capito, va bene
5. Invitare persone dicendo “venite quando volete”. A chi verrebbe in mente di autoinvitarsi?
6. “Fate come se foste a casa vostra” … raccomandazione mai presa alla lettera da un ospite. Ed in alcuni casi fortunatamente!
7. “Salute” quando qualcuno starnutisce. Che salute è?
8. Pronunciare frasi ovvie e banali come “tolgo il disturbo” lasciando la casa di cui si è ospiti; “con decenza parlando” riferendosi a qualche cosa di cui non si dovrebbe parlare affatto; “parlandone da vivo” riferendosi ad un defunto; “non faccia complimenti” invitando a servirsi; “pardon” invece di scusi
9. Chiamare amore, tesoro, carissimo qualsiasi persona incontrata, magari appena conosciuta. Di pessimo gusto e da salotto affollato.
10. Affermare nel mezzo di un discorso “devo dire una cosa importante” … importante per chi?
Ci leggiamo al prossimo decalogo.