Visita guidata al lapidario della canonica con il Gasma
Il Gasma, dopo il recente approfondimento degli studi sui reperti archeologici, architettonici, storici ed artistici esposti nel Lapidario della Canonica di S. Mariadi Arona ideato dal canonico Guglielmo Torelli e pubblicati in Antiquarium volVIII, ripropone la visita al complesso.
“Un appuntamento già tentato nel dicembre scorso era stato vanificato dalle condizioni climatiche, per cui lo si ripropone, considerando che le notevoli novità emerse, non possono essere passate sotto silenzio – spiega il presidente del gruppo Carlo Manni - L’appuntamento è fissato per le 15.30 di sabato 29 febbraio: si metterà l’accento sulle cose note e meno note del sito. Tra le prime ci sono sicuramente reperti quali le lunette scultoree di portali provenienti dall’Abbazia Benedettina, il sarcofago e le are romane del territorio che sono già state segnalate da tutti gli storici locali negli ultimi decenni – spiega Manni – Tra le cose meno note invece ci sono: il significato di primo museo aronese che ebbero i reperti di diversa natura esposti, insieme a quelli archeologici conservati in una sala della Canonica dalla fine dell’Ottocento per alcuni decenni; le testimonianze borromee disseminate in tutto il complesso per volontà del fondatore cardinal Federico Borromeo prima e dei canonici poi; infine la corretta interpretazione e attribuzione di molti reperti ai luoghi di provenienza dell’Aronese e del Vergante, benché vada sottolineato che non di tutti i frammenti del lapidario si abbiano informazioni esaurienti.
Il grosso contributo che questa collezione ha dato alle conoscenze dell’antica storia locale è costituito proprio dal fatto che per alcuni paesi vicini l’unica o la prima testimonianza archeologica è dovuta al salvataggio da parte dell’arciprete Torelli di uno o più reperti al momento del ritrovamento, quando ancora non si esisteva la tutela archeologica da parte dello stato”.