8kx2h5ivd9mq1z6tgl4r ARONANET | Due passi per Arona

24 novembre, 2024

Due passi per Arona

arona vista da lago

Vi accompagnamo in una piccola visita guidata, dal centro città al colle di San Carlo.

Parecchi sono gli scorci architettonici, le opere sacre ed i luoghi degni di nota da visitare ad Arona. Ecco una piccola guida per una visita nel centro storico.

Partiamo dalla piazza De Filippi e ci incamminiamo in direzione della Rocca, passando davanti al Palazzo Comunale. Sulla nostra destra ammiriamo la facciata romanica della Collegiata della Natività di Maria Vergine che ospita all’interno un pregiato polittico di Gaudenzio Ferrari (1511) ed altre opere di pittori famosi. Nella canonica inoltre vi sono alcuni reperti di epoca romana. Consacrata nel 1488, la parte più antica risale all’XI secolo ed è in stile tardo gotico-longobardo. Agli inizi del ’600 fu arricchita con decorazioni neogotiche per volere del Cardinale Federico Borromeo. Le volte interne furono coperte da medaglioni con immagini sacre.
La Chiesa si sviluppa in tre navate, divise da pilastri ottagonali con arcate sestiacute e volte a crociera. La facciata ha salienti in calcare bianco locale e nella lunetta del portale è presente un bassorilievo raffigurante la Natività del XV secolo attribuito alla scuola dei Mantegazza.

A lato della Chiesa c’è la Cappella Beolchi in stile barocco lombardo facente parte del cimitero che era sito a fianco della Parrocchia. Scendendo verso il lago troviamo la Piazza San Graziano, detta un tempo Pratolivo, con la Chiesa dei Santi Martiri, sintesi di successivi rifacimenti dell’abbazia benedettina con facciata barocca ed interno gotico ornato da pregiate opere del Borgognone e della Scuola di Paolo Veronese. Fondata nel 963, accoglie i corpi dei martiri Graziano e Felino. I monaci Benedettini a cui fu affidata lo resero un complesso religioso importante e rilevante nella zona. Nel ’400 fu rinnovata ed inaugurata nel 1489 col trasporto dei resti dei martiri. Nel ’500 i Gesuiti furono al governo della chiesa per i due secoli successivi. Nel 1720 venne ampliata e decorata in modo sobrio. Il monastero venne venduto a Giuseppe De Filippi alla soppressione della Compagnia di Gesù. Nell’800 l’interno dell’edificio fu arrichito in stile neogotico. Nel 1576 per una controversia tra San Carlo, i Gesuiti milanesi e gli aronesi,a proposito delle spoglie di due altri martiri trafugate e poi riportate qui il 13 marzo, nacque la festa del Tredicino, la cui tradizione continua tuttore. Degno di nota il Convento delle Monache della Purificazione – ora sede della biblioteca civica – all’angolo tra il prato degli ulivi e la ruga del mulino.

Di interesse storico è la via San Carlo che troviamo proseguendo, dalla collegiata verso la Rocca fino a raggiungere la Chiesetta di San Giuseppe risalente al 1600.

L’elegante dimora di Villa Ponti della fine ’700 nel centro storico della città fu costruita sui bastioni della Rocca dal mercante fiammingo Bartolomeo Pertossi, ospite di questa dimora dopo la fine della campagna in Egitto. Qui vi nacque Gian Giacomo Ponti, allievo di Thomas Edison, docente di elettronica e fondatore nel 1925 dell’azienda telefonica Stipel. Molti gli ospiti illustri della villa, Napoleone, Toscanini e Stravinskij fino al 1942 quando fu abitata dall’editrice Mondadori, sfollata da Milano.
Nel giardino spicca una fontana costruita su modelli barocchi circondata da una vegetazione ricca di faggi, cedri argentati e magnolie tipicamente lacustri. Oggi ospita esposizione d’arte e concerti di musica classica.

Di fronte, la Chiesetta detta della Visitazione dalla Pala d’Altare del Magistrini, facente parte del Convento delle Suore di Clausura che confina con Palazzo Borromeo, come si deduce dallo stemma sull’architrave del portale. Parallelo alla magnifica passeggiata, lungo tutta la riva del lago, troviamo il corso Cavour, che conserva ancora suggestivi scorci di antiche dimore, valorizzate con cura ed intelligenza dai proprietarii.

L‘Oratorio di San Anna del 1700, che qui si trova, possiede pale di pregio il cui restauro si deve ad una famiglia aronese. La piccola copia del San Carlino ligneo del 1630, il cui originale si trova in Municipio, si trova verso la fine del corso Cavour in direzione Rocca. Infine per godere di una vista completa della città e dello splendido panorama del lago bisogna salire alla Rocca Borromea.La Chiesa di S. Maria del Loreto, detta anche Santa Marta, domina P.za del Popolo, una volta del mercato, attigua all’antico porto. Voluta ed inaugurata da Federico Borromeo nel 1592, è frutto di un progetto di incerta paternità, in quanto è attribuita da alcuni a Pellegrino Tibaldi, architetto della famiglia Borromeo e da altri a Martino Bassi. Le scalinate d’accesso, a due rampe sono invece opera del milanese Francesco M.Richini. Intorno alla metà del Seicento fu la sede della confraternita di Santa Marta. Proseguendo sulle alture di Arona, si raggiunge il colle di San Carlo. Meta religiosa e turistica dalla quale si gode di una splendida vista del Lago. La realizzazione del progetto di Federico Borromeo di ideare un Sacro Monte, sulla collina che sovrasta Arona, per celebrare la grandezza e la santità di Carlo Borromeo ebbe inizio nel 1614 con la costruzione dell’oratorio. L’arch. F.M. Richini progettò la Chiesa, nel 1726 definitivamente completata , a pianta centrale che ospita la ricostruzione della camera natale di San Carlo detta “Camera dei tre Laghi” in origine presso la Rocca Borromea. Giovanni Battista Crespi, detto il Cerano, progetto la colossale statua di San Carlo, costruita tra il 1630 e il 1697, con la collaborazione degli scultori Zanella e Falconi, che misura circa 33 metri di altezza. Due scale in ferro permettono l’accesso all’interno della statua, rivestita in bronzo, fino a raggiungere la testa che può ospitare 6 persone.

Suggestiva la vista sul lago e sui resti della Rocca anche dalla balconata della Statua.

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Redazione Arona.net
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