8kx2h5ivd9mq1z6tgl4r ARONANET | Piccolo decalogo del galateo della tavola

25 novembre, 2024

Piccolo decalogo del galateo della tavola

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Un antico adagio recitava “a tavola a al tavolino si riconosce il signore e il signorino”.

Vediamo insieme quali sono i dieci errori per il galateo più comuni che si effettuano a tavola.

1. Buon appetito – in molti ritengono che sia un atto di cortesia dare inizio al pasto con questo augurio. In realtà non è così. La tavola per gli aristocratici, era un’occasione per conversare, creare alleanze e sinergie. Il cibo era unicamente un contorno piacevole alla conversazione. Nel medioevo poi i signori usavano lasciare ai propri servitori gli avanzi del loro desco proprio con questo augurio, che risultava equivalente ad “abbuffatevi”, quindi dispregiativo. Ecco perché è scorretto augurare buon appetito. L’inizio del pasto avviene in silenzi e con disinvoltura, seguendo il padrone o la padrona di casa.

2. Chiedere il sale – se una pietanza è sciapa, il sale non dovrebbe mai essere chiesto alla padrona di casa. Motivo per cui in una corretta mese en place formale ogni commensale dovrebbe avere a disposizione un piccolo quantitativo posto in una ciotolina o in un piccolo porta sale. La richiesta del sale è un’affermazione velata che poco apprezziamo il cibo che ci viene offerto. Nell’antichità il sale era utilizzato come moneta ed è quindi simbolo di ricchezza.

3. Cin cin – consuetudine vuole che al brindisi si dica “cin cin”, anche in questo caso si tratta di un’abitudine errata. Un augurio che non si addice alle situazioni formali, retaggio di una moda orientale nella cui lingua per altro sta a indicare gli organi genitali maschili, peggio ancora il milanese “bollicine”. Il galateo vuole che al brindisi i calici vengano alzati con un piccolo e discreto cenno. Se si vuole fare un augurio ben venga, ma che sia sincero e motivato.

4. Tovagliolo – Il tovagliolo è sulla tavola per essere utilizzato e non per decorazione. Deve essere posizionato sulle gambe ad inizio del pasto, mai al collo a guisa di bavagliolo, utilizzato ogni volta che si decide di bere un sorso di acqua o vino. Con il tovagliolo ci si tamponano le labbra con delicatezza e senza strofinare. Al termine del pasto viene posto alla destra del piatto, senza essere piegato, ma gentilmente.

5. Posate – Il coltello viene utilizzato unicamente per tagliare il cibo, non deve mai essere portato alla bocca. Il cucchiaio solo per sorbire zuppe e minestre, mai per avvolgere gli spaghetti.

6. Formaggio e uova – cibi che non devono mai essere tagliati con il coltello. Si utilizza la forchetta e per aiutarsi a raccogliere sulla forchetta è possibile utilizzare un pezzetto di pane.

7. Pane – il pane deve essere spezzato con le mani, in piccoli pezzi sul piattino del pane, in assenza di questo sul proprio piatto, evitando di sbriciolare tutta la tovaglia. Se non è posto sporzionato di fronte ad ogni commensale, la porzione presa dal portapane deve essere posta dinanzi al proprio piatto. Secondo il galateo non si consumano pane e grissini prima che vengano servite le pietanze.

8. Posizione delle posate – nelle interruzioni del pasto e al termine del pasto in molti posizionano le posate erroneamente. Durante le pause le posate vanno poste alle ore 8.20 dell’orologio, con i manici posti sul bordo del piatto e non sulla tovaglia e le punte verso il centro del piatto e i rebbi della forchetta rivolti in basso. A fine pasto la posizione corretta è parallele fra loro con i rebbi della forchetta rivolti verso l’alto alle ore 6.30 rispetto al piatto.

9. Caffè – il cucchiaino deve essere utilizzato solo per mescolare lo zucchero con un movimento dal basso verso l’alto e non circolare come quando si rimesta la polenta. Dopo aver diluito lo zucchero non si porta alla bocca per pulirlo, ma si pone a lato del piattino ed ovviamente non si raccolgono i resti del dolcificante sul fondo della tazzina. Ricordiamo inoltre di tenere il mignolo non sollevato nel tenere la tazzina.

10. Non si parla di – sesso, sport, salute, soldi, politica, pettegolezzi, persone assenti. L’obiettivo dovrebbe essere quello di non mettere a disagio nessuno, non annoiare e non fare gaffe. Per questo si dovrebbe evitare di fare i saccenti, di parlare troppo a lungo di questioni specifiche. Argomenti brevi, fatti di attualità o curiosi, viaggi effettuati o nel cassetto dei desideri, spettacoli, libri, film saranno ottimo spunto per una buona conversazione a tavola.

Da non dimenticare mai : buon umore e sorrisi.

Anna Ubaldeschi
Anna Ubaldeschi
Anna Ubaldeschi | Etiquette Coach
Sagittario, amante del mare, del sole e delle temperature elevate.
Adoro favole, leggende e tradizioni.
Sincera all’inverosimile, vivo in mezzo ad un bosco essendo amante della natura pur essendo nata e cresciuta in una grande metropoli come Milano.
Dopo aver insegnato per tanti anni, mi dedico a rendere reali i sogni altrui, progettando e coordinando giorni indimenticabili come nozze, battesimi ed ogni evento che si desideri festeggiare.
Vera passione per l’arte del galateo ed il bon ton, fissazione per l’apparecchiatura della tavola e delle buone maniere.
Attualmente mi occupo di corsi di formazione e workshop tematici sul galateo, collaboro come contributor su tematiche legate al galateo del matrimoni e al bon ton in generale su alcuni portali e blog oltre a curare il mio blog “ Tacco 12 … ballerine”.
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