Adriana Chiari
” Rospi e rane con tante mele “ il rospo fa parte del gruppo di animali cari alle fattucchiere,in quanto sotto queste spoglie la diavolessa partecipa al sabba ,vestita con mantello verde e campanello. La mela è stato da sempre e in tutte le religioni considerato il frutto perfetto donato da dio all’uomo. Nella tradizione nordica gli dei mangian mele per conservare la bellezza; l’angelo della morte del mito arabo rimane incolume perchè ha la mela collocata vicino alla narice. La ranocchietta è un efficacissimo antidoto contro il malocchio. Gli Egizi la presero a simbolo della curiosità e della sfacciataggine. Cm. 90×90 acrilico + mele cartapesta + ranocchiette plastica
Soggetti, tecniche e materiali ” L’emergente “ appare all’inizio puro bianco incontaminato. Aspettiamo con ansia di vedere cosa gli accadrà….
Cm 50×60 DAS + idropittura
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Frutto di una forte tensione emotiva, di una impellente necessità di espressione artistica e di approfonditi studi filosofic-zoologic-etologici, individua nei ‘Pesci di Lago’ i suoi primi soggetti. Amplia quindi le sue ricerche, le sue osservazioni e la produzione artistica a ‘Mucche angosciate’, ‘Maiali vanitosi’ e ‘Rane dubbiose’ senza disdegnare mele, oggetti, reperti di vita, modellini, e li dispone e propone passando dalle reti ai supporti, dalle tele alle bacheche, alle scatole-vetrina. Mescola tecniche e materiali per liberare le idee e dare loro dimensioni e ridimensioni che le oggettivano nella realtà comune. Gli animali e gli oggetti, la frutta la verdura e i modellini diventano paradossali ed ironiche metafore di caratteri e modi e comportamenti consentendo ad Adriana Chiari di ironizzare su personaggi, atteggiamenti, ruoli e situazioni, mettendoli tutti ‘in scatola’. |
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” Feng shui “ ossia dell’arte di arredare la propria casa secondo l’applicazione delle bioenergie della terra, facendo attenzione che il controllo di un sano equilibrio mentale non sfugga di mano, anzi di … zampate. Cm 58x35x35 antica gabbia contenente pesci rossi, campanelli, budda, grani di vetro, balsamo di tigre. |
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“Mi piace realizzare i miei giochi di parole, con il pensiero compongo le mie creazioni ed inizia la ricerca dei materiali e degli oggetti per dare alle mie mani la soddisfazione di realizzare il paradosso’. ‘I miei sono giochino per bambini un po’ cresciuti, ma l’Arte è un gioco, IL GIOCO!’ ‘Mi intriga raccontare una micro-storia con piccoli oggetti, un romanzetto minimalista, una poesia ermetica, recuperare dalla memoria dei flash di infanzia per un quotidiano da adulti’. |
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” La fine della vacca ” fa parte di una serie esplicativa creata per un’amica vegetariana e un po’ vacca che a volte si lascia sfuggire il senso delle cose. Cm 70 x 60 acrilico + olio |
MOSTRE COLLETTIVE, PERSONALI E PREMI
CHI HA SCRITTO: Adelinda Allegretti
L’ARCA n.121 dicembre 1997
VIVIMILANO 9 giugno 1999
VIVIMILANO 12 giugno 1999
ARONAOGGI n.135 luglio 1999
ARTE IN MOSTRA novembre 1999
ARONAOGGI dicembre 1999
ARTE IN MOSTRA dicembre 1999
CORRIERE DELL’ARTE dicembre 1999
TORINO SERA dicembre 1999
IL TERRITORIO novembre 2000
L’ARCA dicembre 2000
CORRIERE DELL’ARTE 2001
IL TERRITORIO 2002
IL SANCARLONE 2002
ARONA.NET 2001 – 2002
PUNTO EFFE 2002 |